Questi versi scuotono le masse, entrano nelle case ed espugnano
i cuori. Questi slow, come anche i tanghi e le beguine segnano
il ritmo dei tempi e danno una voce "poetica" all'Eros
ritrovato del dopoguerra, al gioco dei corteggiamenti di un popolo
assetato di normalità, e
che affronta i sentimenti con brusca e rozza timidezza. L'operazione
di recupero di motivi cari al Crepuscolarismo è tutta esteriore
e comunque il significato del testo è che la vera felicità
è nel poco.
Signori, vi prego, ascoltatemi: anche se la mia è una
povera canzone
da due soldi!
Nelle vecchie strade del quartiere più affollato,
verso mezzogiorno, oppure al tramontar,
una fisarmonica o un pianino un pò stonato
cùpita assai spesso di ascoltar.
Accompagnano un cantante d'occasione
che per poco o niente canta una canzon.
...E' una semplice canzone da due soldi,
che si canta per le strade dei sobborghi
e risveglia in fondo all'anima i ricordi
d'una bella e spensierata gioventù...
E' una povera canzone per il cuore,
poche note, con le solite parole,
ma c'è sempre chi l'ascolta e si commuove
ripensando al tempo che non torna più.
Si vede aprire piano pian
qualche finestra da lontan,
c'è chi si affaccia ad ascoltar
e sospirar.
...E' una semplice canzone da due soldi,
che si canta per le strade dei sobborghi
per chi sogna, per chi spera e per chi ama
è l'eterna, dolce storia dell'amor.
Qualche volta una canzone da due soldi
presentata dagli artisti più famosi
ha un sapore di bellezza e novità.
Il suo motivo, l'indoman
che cento orchestre suoneran,
vestito di mondanità
ovunque andrà...
ma la semplice canzone da due soldi
finirà per ritornare dove è nata,
per la strada su una bocca innamorata
che cantando sogna la felicità.
Canzone da due soldi...
due soldi di felicità.