Canzone del repertorio di Giovanna Daffini, probabile modifica
di un canto della grande guerra. Da quel fatto così colossale,
da quello sconvolgimento così drammatico scaturisce infatti
un ricchissimo filone successivo, diramato in particolare nei
due settori dei canti
di lavoro delle mondariso (per ragioni di analogia di organizzazione
pratica e di condizione psicologica vissuta dalle lavoranti durante
il periodo di reclutamento, con vita di caserma, lontananza dagli
affetti e desiderio del ritorno a casa) e dei canti della Resistenza,
molti dei quali per ragioni di continuità e unità
espressiva della cultura militare, ne riprendono puramente e semplicemente
i testi più significativi.
Nota che normalmente le canzoni del ritorno sono festose, al contrario
di questa.
Amore mio non piangere
Se me ne vado via:
io lascio la risaia,
ritorno a casa mia.
Ragazzo mio, non piangere
Se me ne vo lontano:
ti scriverò una lettera
per dirti che ti amo.
Vedo laggiù fra gli alberi
La bianca mia casetta,
vedo laggiù sull'uscio
la mamma che m'aspetta.
Mamma, papà, non piangere
Se sono consumata:
è stata la risaia
che mi ha rovinata.