La melodia di Giovinezza era quella di un canto goliardico
molto diffuso composto nel 1908 da Giuseppe Blanc su testo di
Nino Oxilia: "Son finiti i giorni lieti - degli studi e degli
amori. - o compagni, in alto i cuori - e il passato salutiam!
- E' la vita una battaglia, - è il cammino irto d'inganni,
- ma siam forti, abbiam vent'anni, - l'avvenire non temiam. -
Stretti, stretti sotto il braccio - di una piccola sdegnosa, -
trecce bionde, labbra rosa, - occhi azzurri come il mar. - Giovimezza,
giovinezza..."
Il primo rimaneggiamento del testo avvenne circa sei anni dopo.
Narra Gravelli: <A Bardonecchia si riuniva un gruppo di vigorosi
ufficiali degli Alpini a compiere il corso sciatori. Al corso
partecipava anche Giuseppe Blanc, il quale alla sera cantava alla
mensa, accompagnandosi col pianoforte, canzoni di soldati, seguìto
dal coro degli Alpini. Una sera cantò per la prima volta
il Commiato; la canzone piacque ai giovani ufficiali che entusiasticamente
la proclamarono inno degli sciatori. In breve divenne popolare.
Poi venne la guerra; e il Blanc combattè come ufficiale
sciatore In trincea. Fu nei pressi di Rovereto. Una notte, passando
davanti a una baracca, udì un flebile flauto suonare Giovinezza.
Si fermò di botto, quasi l'avessero chiamato per nome,
entrò nel ricovero e vi trovò un soldato che gli
mostrò un foglio di musica sul quale era scritto Inno degli
Arditi>: "Del pugnal al fiero lampo, - della bomba al
gran fragore, - tutti avanti, tutti al campo: - qui si vince oppur
si muore. - Sono giovane e son forte, - non mi trema in petto
il cuore! - Sorridendo vò alla morte - pria d'andare al
disonore! - Sotto braccio una bambina, - una piccola smorfiosa,
- trecce d'oro e labbra rosa - occhi azzurri come il mare. - Se
ne va malinconia, - si dimentican gli affanni, - siamo giovani,
abbiam vent anni, - l'avvenire non temiam."
Il canto divenne l'inno ufficiale degli Arditi. Nota comunque
che anche in questa versione ufficiale resta nell'introduzione
orchestrale la citazione dell'inno goliardico "gaudeamus
igitur".
Salve, o Popolo d'Eroi
salve, o Patria immortale!
Son rinati i figli tuoi
con la fè nell'ideale.
Il valor dei tuoi guerrieri
la virtù dei pionieri,
la vision de omni fieri
oggi brilla in tutti i cuor.
Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza,
della vita nell'asprezza
il tuo canto squilla e va !
Dell'Italia nei confini
son rifatti gli Italiani
li ha rifatti Mussolini
per la guerra di domani.
Per la gioia del lavoro
per la pace e per l'alloro,
per la gogna di coloro
che la Patria rinnegar.
Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza,
della vita nell'asprezza
il tuo canto squilla e va !
I poeti e gli artigiani,
i signori e I contadini,
con orgoglio d'italiani
giurar fede a Mussolini.
Non v'è povero quartiere
che non mandi le sue schiere,
che non spieghi le bandiere
del Fascismo redentor.
Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza,
della vita nell'asprezza
il tuo canto squilla e va !