E' probabile che la melodia e le parole siano ricalcate
da un'altra canzone. Ce n'è, ad esempio, una che cantavano
i soldati trentini arruolati con l'Austria anche durante la prima
guerra. Dice: "Se ben che noi cantiamo / siam tuti 'mpassionati
/ dover andar soldati, / servir l'imperator. / L'imperator mi
vuole, / l'imperator mi chiama; / saluterò la mama / e
po' me n'anderò.
Sono strofette popolarissime, nate tra il 1900 e il 1914 nella
Valle Padana ed entrate stabilmente nel repertorio delle mondine.
Sebben che siamo donne,
paura non abbiamo:
Per amor dei nostri figli,
per amor dei nostir figli;
Sebben che siamo donne,
paura non abbiamo:
per amor dei nostri figlii
in lega ci mettiamo.
Oilì oilì olià e la lega la crescerà,
e noialtri Socialisti e noialtri socialisti,
oilì oilì oilà, la lega la crescerà
e noialtri socialisti vogliam la libertà.
E la libertà non viene
Perché non c'è l'unione,
crumiri col padrone
son tutti da ammazzar.
Sebben che siamo donne,
paura non abbiamo,
abbiam delle belle buone lingue
e ben ci difendiamo.
E voialtri signoroni
Che c'avete tanto orgoglio
Abbassate la superbia
E aprite il portafoglio.