Inno a Roma

Versi: Fausto Salvatori
Musica: Giacomo Puccini

Le parole ricalcano il "carme secolare" composto da Orazio in età Augustea e nell'intento dell'autore moderno dovevano rinverdire quel tempo e quei fasti. A proposito del sole che sorge viene da pensare che forse tutti gli uomini sono legati a certi simboli indipendentemente dalle idee, così il sole che sorge è servito tanto ai movimenti socialisti che al Fascismo. La musica, composta da Giacomo Puccini, rivela una indiscutibile originalità, accresciuta anche dalle sonorità orientaleggianti così care all'autore di Turandot e madama Butterfly.

Roma divina, a te sul Campidoglio
dove eterno verdeggia il sacro alloro,
a Te, nostra fortezza e nostro orgoglio,
ascende il coro.

Salve Dea Roma, ti sfavilla in fronte
il sol che nasce sulla nuova storia:
fulgida in aria, sull'ultimo orizzonte
sta la Vittoria.

Sole che sorgi, libero e giocondo,
sul colle nostro i tuoi cavalli doma.
Tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior diRoma.

Per tutto il cielo è un volo di bandiere
e la pace del mondo oggi è latina.
Il tricolore canta sul cantiere,
sull'officina.

Madre che doni ai popoli la legge
eterna e pura come il sol che nasce,
deh, benedici l'aratro antico e il gregge
folto che pasce.

Benedici il riposo e la fatica
che si rinnova per virtù d'amore,
la giovinezza florida e l'antica
età che muore.

Madre di uomini e di lanosi armenti
d'opere schiette e di pensose
scuole, tornano alle tue case i reggimenti
e sorge il Sole...