Dal repertorio di risaia di Giovanna Daffini, che l'ha registrata
su disco in "Il povero soldato 1", eseguendola anche
in "Ci ragiono e canto". La melodia è quella
di una canzone molto diffusa nel repertorio bracciantile emiliano-romagnolo:
"io sono nata 'na campagnola la campagnola di Reggio Emilia
- ed ho lasciato la mia famiglia - e per venirti a liberar."
Si noti che Campagnola è un paese in provincia di Reggio
Emilia ed è quindi facile che si debba intendere Campagnola
come nome proprio. Anche in quella compaiono le stampelle. Significativo
è il confronto tra questo testo e quello della leggenda
del Piave: dal confronto emergono con chiarezza due diverse visioni
della guerra e due diversi modi di manifestarle.
E la tradotta che parte da Novara
e va diretta al Montesanto,
e va diretta al Montesanto,
il cimitero della gioventù.
Sulle montagne fa molto freddo
ed i miei piedi si son gelati,
ed i miei piedi si son gelati
e all'ospedale mi tocca andar.
Appena giunto all'ospedale
il professore mi ha visitato:
O figlio mio, sei rovinato
ed i tuoi piedi li dobbiam tagliar.
Ed i miei piedi mi hanno tagliato,
due stampelle mi hanno dato,
due stampelle mi hanno dato
e a casa mia lor mi han mandà.
Appena giunto a casa mia,
fratelli e madre compiangenti
e tra i singhiozzi e tra i lamenti:
O figlio caro, tu sei rovinà.
Mi hanno assegnato una pensione
di una lira e cinquantotto,
mi tocca fare il galeotto
per potermi ben disfamar.
Ho girato tutti i paesi
e tutti quanti ne hanno compassione,
ma quei vigliacchi di quei signori
nemmeno un soldo lor mi hanno dà.