Valle Giulia

Autore - Interprete: Paolo Pietrangeli

Difficile, se non impossibile, valutare correttamente il successo di gradimento e di uso che ebbe la canzone politica in questo periodo.
Impossibile, a distanza di tempo, sopportarne il manicheismo e la povertà tecnico-compositiva che essa spesso esibisce, a meno che non si rievochi la temperatura emotiva di quell'anno incredibile. La canzone di questo periodo spesso si confonde con la cronaca stessa.
Valle Giulia: Marzo 1968. Alcune migliaia di studenti partono da Piazza di Spagna, a Roma, diretti alla facoltà di Architettura di Valle Giulia, presidiata dalla polizia. Nei due giorni precedenti, le forze dell'ordine nello sgombrare le facoltà occupate, hanno caricato con una certa violenza il nascente movimento di protesta. Giunti a Valle Giulia, gli studenti non si sciolgono di fronte alla polizia bensì la mantengono impegnata in ore di scontri, sino a riuscire ad occupare la facoltà (per poi esserne ricacciati qualche ora dopo). Con gli scontri di Valle Giulia il movimento scopre la violenza. Essi adoperano come armi tutto ciò che trovano sul posto (sassi, rami…) e a partire da questo momento fanno la loro comparsa bastoni, biglie di ferro.

Piazza di Spagna, splendida giornata,
traffico fermo, la città ingorgata
e quanta gente, quanta che ce n'era!
Cartelli in alto e tutti si gridava:
"No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!"

E mi guardavi tu con occhi stanchi,
mentre eravamo ancora lì davanti,
ma se i sorrisi tuoi sembravan spenti
c'erano cose certo più importanti.
"No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!"

Undici e un quarto avanti a architettura,
non c'era ancor ragion d'aver paura
ed eravamo veramente in tanti,
e i poliziotti in faccia agli studenti.
"No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!"

Hanno impugnato i manganelli
ed han picchiato come fanno sempre loro;
ma all'improvviso è poi successo
un fatto nuovo, un fatto nuovo, un fatto nuovo:
non siam scappati più, non siam scappati più!

Il primo marzo, sì, me lo rammento,
saremo stati in millecinquecento
e caricava giù la polizia
ma gli studenti la cacciavan via.
"No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!"